Una squadra di agenti di Testudo Arietata di stanza a Zuara – sempre attenta a tutto quanto in città succede – scova ben trecento passaporti falsi che i criminali che gestiscono i flussi migratorii verso l’Europa avrebbero dovuto consegnare ai poveri schiavi con la finalità di legalizzarne l’ingresso attraverso l’Italia. I summenzionati passaporti ben sistemati dentro scatole erano già pronti per la consegna quando la mano salvifica di Testudo Arietata ha provveduto a bruciarli. I passaporti in questione erano destinati esclusivamente a persone di sesso maschile provenienti dai seguenti Stati dell’Africa nera: la Nigeria, il Sudan, il Niger, il Ciad, il Sudan del Sud e la Repubblica Centrafricana. Inoltre qualche altro passaporto era destinato a uomini asiatici provenienti dalla Siria e dall’Iraq. L’Europa incapace in tutto e per tutto dovrebbe – anziché ostentare le solite pagliacciate di sempre – ringraziare il prezioso lavoro di combattimento alla clandestinità che Testudo Arietata sta compiendo in Africa.