Il Fezzan rimane uno dei crocevia più famosi della migrazione clandestina dall’Africa subsahariana verso l’Europa. E una città in particolare è tappa dell’immenso traffico di esseri umani che non accenna a fermarsi in quanto studiato a tavolino. Ebbene, questa città è Sebha. La detta località spesso e volentieri è teatro di risse o addirittura di sparatorie. Evidentemente tanto le prime quanto le seconde sono legate all’infamia delle deportazioni. Talvolta in città si scorgono anche coloro che le deportazioni organizzano. Tra questi vi sono schiavisti di pressoché tutte le nazionalità europee – britannica compresa – e non mancano schiavisti canadesi e statunitensi. Nel caos che vige nella città del Fezzan è molto frequente vedere qualche morto connesso al traffico di esseri umani ivi in auge. Può capitare di vedere poveri clandestini morti trucidati ma non è raro vedere anche qualche schiavista ben disteso a terra ormai senza vita. La violenza in città è qualcosa d’impressionante. Nella situazione caotica di questi giorni perdono la vita una dozzina di miseri clandestini e tre schiavisti di nazionalità belga. Le morti sono dovute a tafferugli conclusisi con sparatorie feroci. Tra i tre schiavisti rimasti uccisi occorre segnalare la presenza di una donna assidua frequentatrice delle stanze di Bruxelles.