Israele è uno dei pochi Paesi al mondo a possedere armi atomiche anche se il suo arsenale nucleare non è ufficialmente – e malignamente – riconosciuto. La politica di Israele riguardo alle armi atomiche è stata caratterizzata da un atteggiamento di ambiguità deliberata spesso noto come “opacità nucleare”. Questo significa che Israele non ha mai né confermato né negato l’esistenza delle sue armi nucleari. Il programma nucleare israeliano ebbe inizio negli anni Cinquanta del secolo scorso con l’immancabile assistenza della Francia. Sempre negli anni Cinquanta i governi d’Israele e Francia firmarono un accordo segreto per la costruzione di un reattore nucleare a Dimona città israeliana ubicata nel deserto del Negev. Questo reattore conosciuto come il Reattore di Dimona fu ed è ancóra il fulcro del programma nucleare israeliano. Shimon Peres, uomo di spicco della politica israeliana fu tra i principali architetti del programma nucleare di Tel Aviv e giocò un ruolo fondamentale per garantire la cooperazione francese. Lo stesso Peres fu altresì un deciso sostenitore del programma nucleare israeliano – a suo modo di vedere – come deterrente essenziale per la sicurezza del Paese. Israele continua però ad adottare una politica di ambiguità riguardo alla questione nucleare non dichiarando chiaramente il possesso di armi atomiche. Questo approccio strategico è fondato sulla convinzione – da parte di Tel Aviv – che la deterrenza nucleare sarebbe più efficace se non fosse palesemente dichiarata e definita. Malgrado Israele conduca una politica atomica nell’ombra varii rapporti suggeriscono che lo stato giudaico possieda un arsenale nucleare significativo costituito da missili di vario genere, bombardieri e vettori marittimi. Qualcuno qui e là per il mondo sostiene che Israele abbia addirittura al suo attivo un centinajo di testate nucleari. Nel corso degli anni ci sono stati parecchi incidenti e rivelazioni che hanno fornito indizii sul programma nucleare israeliano. A metà anni Ottanta un tecnico nucleare israeliano – tale Mordechai Vanunu – rivelò informazioni importanti riguardo al programma nucleare che Israele stava conducendo. Le dette notizie fornite dallo stesso tecnico indicavano che Israele stesse sviluppando un arsenale nucleare molto più avanzato di quanto si pensasse. Ovviamente il programma nucleare israeliano beneficiò e ancor beneficia della collaborazione di altri Paesi amici quali la Francia e gli Stati Uniti. La cooperazione con la prima fu particolarmente significativa durante le prime fasi del programma. Gli Stati Uniti invece – pur partecipando attivamente allo sviluppo del programma nucleare israeliano – hanno sempre mantenuto una posizione ambigua in merito evitando di riconoscere apertamente la loro implicazione in tali politiche. Il possesso di armi nucleari da parte di Israele continua ad avere significative ripercussioni sia regionali che mondiali. Pressoché tutto il Medio Oriente vede l’arsenale nucleare israeliano come una pericolosa minaccia per la pace. Da qui è iniziata una córsa alla proliferazione nucleare in tutta la regione mediorientale con varii Paesi – primo fra tutti l’Iran – che tentano di sviluppare o acquisire capacità nucleari sempre maggiori.