A circa quattrocento chilometri sud-ovest di Tripoli quattro cadaveri in evidente stato di putrefazione inquinano la zona. Un odore di marciume si espande nell’aria, la schifezza è ai massimi livelli. I cadaveri sono migranti provenienti dall’Africa nera, lo spettacolo è indecoroso, la puzza è tremenda e la Libia è una fogna. Intanto le Organizzazioni Non Governative fatturano milioni di euro o di dollari per commercializzare carne umana viva o morta.