A qualche chilometro dalla costa di Sirte, in mezzo al mare galleggiano due cadaveri. Sono due migranti che hanno tentato la fortuna individualmente. La follia di tentare di raggiungere la Sicilia a nuoto li ha portati alla morte. Una decisione bizzarra la loro; come si può pensare di affrontare un tragitto di questa entità a nuoto, da soli, inghiottiti dall’immensità del mare, giorno e notte tra un’infinità d’imprevisti? La pazzia ha superato la loro razionalità. I due disgraziati hanno scelto una probabile morte – che si è poi concretizzata – piuttosto che la schiavitù per il resto dei loro giorni. Le Organizzazioni Non Governative manovrate da loschi figuri altrimenti detti criminali di calibro mondiale e tutte le organizzazioni benefiche che con le stesse collaborano sono le vere assassine di questo sterminio programmato. Sulla costa libica operano criminali che giungono da ogni parte d’Europa indistintamente e sono tutti convintamente democratici e difensori dei diritti umani. Parecchi dei summenzionati criminali sono di casa a Bruxelles dove chiudono affari d’oro con i lobbisti che operano nel settore delle deportazioni. La parola d’ordine dei signori che occupano le stanze di Bruxelles è la seguente: “deportazione”. In fondo a un maggior numero di deportazioni corrispondono affari ben sostanziosi. Ed è un fatto noto che denaro crea denaro e la compravendita di carne umana viva per il crimine di matrice mondialista è pane quotidiano. Vi sono lobbisti, politicanti, esponenti di ONG e panciafichisti che mantengono mogli, amanti, conviventi, fidanzate e figli con le entrate economiche derivanti dalla loro attività di deportazione. Vi sono pure imprenditori tanto osannati dal popolo bovino che guadagnano a dismisura vendendo schiavi provenienti dall’Africa nera, guadagno milioni di euro o di dollari considerato che le dette due valute sono quelle maggiormente usate per questo genere di attività. Qualche criminale paga anche in sterline… Albione non può certo mancare!