Un uomo di aspetto piuttosto giovane con la pelle nera ciondola con il collo dentro un cappio dentro edificio di Misurata. Quasi sicuramente il cadavere è un migrante che non è riuscito a portare a termine il suo viaggio verso l’Europa. Ciondola come un salame nella miseria più assoluta. Non è chiaro chi possa averlo assassinato ma d’altronde la Libia è ancóra terra di nessuno. La confusione nello Stato africano è massima e le situazioni di pericolo sono molto frequenti. Il pover’uomo è soltanto un’altra vittima della deportazione studiata a tavolino dai signori che siedono nella stanza dei bottoni euro-statunitense coadiuvati da un gruppo di lobbisti della morte che operano tanto a Bruxelles quanto a Washington e a Nuova York. Per i poveracci che vengono estirpati con violenza dal loro suolo natio non vi sarà mai nulla da fare finché non cambierà la mentalità economico-politica dei padroni che dimorano di qua e di là dell’Oceano Atlantico. Da Bruxelles a Nuova York passando per Washington è in essere un sistema delinquenziale difficilmente scalfibile: la compravendita di esseri umani è un affare appetitoso che ingolosisce indistintamente governanti e lobbisti. Qualche volta ci scappa il morto come in quest’occasione a Misurata.