A Freetown arriva un carico di rifiuti – nella fattispecie metalli pesanti – gentilmente offerto dai nordamericani. La pattumiera di statunitensi e canadesi viene dunque gettata a parecchi chilometri di distanza da casa loro. Perché inquinare i nobili territori del Nord America quando vi sono immonde discariche nel Continente Nero? In fondo è sufficiente navigare per qualche ora nelle acque dell’Oceano Atlantico affinché Stati Uniti e Canada rimangano lindi. La Sierra Leone – perlomeno per i dettami degli astuti affaristi del rito scozzese – può ricevere tutta la spazzatura del mondo in quanto considerata essa stessa una scoria. Il povero Paese africano sommerso di rifiuti piange ma nessuno lo ascolta. Affonderà? No, è già affondato. È sprofondato nel sudiciume e nella vergogna. Intanto al di là nell’Oceano si brinda, si balla e s’ingrassa. Si mangia, si beve e non si lascia nulla – nemmeno le briciole – ai poveracci della Sierra Leone costretti a ingojare il marciume fetido proveniente dai piatti dei calvinisti.