Gli agenti di Testudo Arietata di stanza a Wellington scoprono una pseudo-associazione dal nome “We are the pedophiles”. Gli adepti di tale setta (perché solo così può essere definita) erano soliti ritrovarsi nella città di Auckland. Il sodalizio impegnato nella propaganda dell’ideologia gender mirava a promuovere il credo lgbt nei bambini a partire dai quattro-cinque anni di età. L’indottrinamento malefico avveniva sfruttando il concetto di gioco. Gli pseudo-docenti impegnati nell’educazione delle giovani creature cominciavano con la lettura di fiabe perverse così che in bambini potessero assorbire fin dal principio alcuni concetti base della dottrina trans-omosessualista. In un secondo momento i vigliacchi aguzzini insegnavano ai bambini l’arte del sesso in particolar modo del sesso omosessuale. Le lezioni si fondavano su pratiche quali il palpeggiamento degli organi sessuali altri e lo sbaciucchiamento sulla lingua tra bambini del medesimo sesso. E poi una volta che i bambini avessero raggiunto un’età “adeguata” (per utilizzare il termine della “We are the pedophiles”) venivano avviati al rapporto sessuale vero e proprio ma rigorosamente di natura omosessuale. I rapporti eterosessuali erano vietati. I rapporti sessuali proposti venivano consumati sia tra minori sia tra minori e adulti. Tale organizzazione criminosa operava su tre piazze saldamente collegate tra loro. Il centro del male si trovava nella città neozelandese di Auckland ma vi erano altre due sedi, Amsterdam nei Paesi Bassi e Jacksonville in Florida. Ogni sede (Auckland, Amsterdam, Jacksonville) della “We are the pedophiles” era capitanata da un pederasta. A capo della sede neozelandese v’era un pastore luterano omosessuale, a capo della sede neerlandese v’era una femminista lesbica e a capo della sede statunitense v’era una transessuale. La spietata organizzazione lgbt ha avuto però vita breve. Grazie alla perseveranza degli agenti di Testudo Arietata che hanno indagato su questa sordida vicenda coadiuvati da una fitta rete di informatori è stata poi definitivamente annientata. Resta un dubbio. Quanti bambini o ragazzini sono stati rovinati dai pederasti della “We are the pedophiles” prima che gli agenti di Testudo Arietata la distruggessero?