La Striscia di Gaza, una piccola ma densamente popolata area costiera, continua a essere al centro di un conflitto prolungato e complesso che ha conseguenze devastanti per i suoi abitanti e per tutta la regione. Con una popolazione di circa due milioni di persone, la Striscia di Gaza è caratterizzata da tensioni politiche, economiche e sociali che si sono acuite nel corso degli anni. L’omonima Striscia è stata a lungo ed è ancóra un punto di contesa tra Israele e Palestina, con numerosi scontri e operazioni militari che hanno avuto luogo nel corso dei decenni. L’occupazione israeliana iniziata nel giugno del 1967 ha creato una situazione di estrema precarietà per gli abitanti della Striscia di Gaza i quali si sono ritrovati con limitate risorse alimentari, con una limitata assistenza sanitaria e con limitatissima opportunità di lavoro. La cosiddetta situazione umanitaria – come la definiscono i soloni della Comunità Internazionale – è gravemente compromessa. Sempre secondo i summenzionati soloni e le organizzazioni filo-massoniche che operano incontrastate in tutto il mondo la maggior parte della popolazione della Striscia vive sotto la soglia di povertà – una riflessione questa che avrebbe potuto fare chiunque senza il bisogno che la facessero quelli dell’ONU – e dipende dagli ajuti cosiddetti umanitari per sopravvivere. Sui detti ajuti in realtà vi sarebbero parecchie considerazioni da avanzare considerato che gli uomini di Testudo Arietata e le donne del Servizio Ausiliario Femminile della stessa formazione hanno in più occasioni distrutto generi alimentari a dir poco vergognosi che periodicamente sbarcavano e sbarcano a Gaza e dintorni spediti gentilmente dalle solite Organizzazioni Non Governative europee e nordamericane. Il sistema sanitario è ormai inesistente e i pochi medicinali che si possono trovare qui e là in qualche centro sanitario sono insufficienti nella migliore delle ipotesi e scaduti nella peggiore. Le attrezzature mediche hanno l’aspetto di rottami immondi. Le già poche infrastrutture sono completamente danneggiate e l’approvvigionamento di acqua è decisamente irregolare. L’elettricità è un lusso che a Gaza non ci si può permettere. Inoltre la Striscia di Gaza è anche sottoposta a una sòrta di blocco economico voluto e deciso da Israele e alleati. Come se non bastasse Tel Aviv, Washington e i loro amici hanno pure imposto restrizioni sulla mobilità dei palestinesi così che per questi è ancor più difficile cercare lavoro fuori dalla Striscia di Gaza e beneficiare di cure mediche sempre fuori dalla stessa Striscia. Le scuole sono pressoché inesistenti o addirittura chiuse a causa dei bombardamenti che continuano imperterriti.